Venerdì 15/04/2016 abbiamo assistito all’interessante webinar organizzato da EconomyUp inerente le competenze digitali – per la collana #OpenInnovationSet (a proposito, che cos’è l’Open Innovation?) quindi ecco qui un rapido resoconto della conferenza.
Ciò che è stato subito evidenziato è il ritardo culturale delle PMI italiane riguardante l’innovazione: spesso l’azienda si nasconde dietro la mancanza di budget per non ammettere (a se stessa) che il gap non è economico, ma mentale. Oggi l’innovazione aperta è infatti una grande possibilità per le aziende, ma non può essere fatta senza un’adeguata cultura imprenditoriale innovativa.
OBIETTIVO: DIFFONDERE LA CULTURA
Si tende a pensare che i giovani, soprattutto i cosiddetti nativi digitali, siano appassionati al mondo digital e dispongano delle conoscenze necessarie per gestire al meglio strumenti informatici e/o basati sul web (come ad esempio social network, software cloud, eccetera). Non è così:
COMPETENZE DIGITALI E IMPRENDITORIALI
La ricerca effettuata dal team di EconomyUp riguardo alle competenze digitali reali (ossia quelle produttive) dimostra che, il campione di universitari da loro considerato, è così composto:
- l’80% degli intervistati utilizza gli strumenti digitali in modo passivo, ossia in modo non proattivo.
- il 20% che sfrutta gli strumenti digitali in modo proattivo e produttivo (ad esempio utilizzando Facebook per gestire una community), mediamente non ha raggiunto grandi risultati.
- Rispetto al totale, solo quasi il 50% conosce come funzionano gli strumenti che utilizza (siti web, app, social network, eccetera).
- Sempre rispetto al totale, solo il 10% è in grado di sviluppare o programmare software (e un altro 20% ha intenzione di imparare).
Questi numeri dimostrano che, almeno in Italia, neanche la generazione digitale dispone del know-how tecnico che la società e le imprese si aspettano.
Per ciò che riguarda le competenze imprenditoriali a livello universitario, si è stimato che solo il 10% ha lanciato (o ha in mente) un’idea di business definita. Unitamente ai dati precedenti, è possibile identificare uno zoccolo di studenti universitari (circa il 15%) digitalmente proattivo, a dispetto dei restanti che si dimostrano mediamente passivi.
Per questo, ancora oggi, l’obiettivo è diffondere la cultura digitale.
COME INNOVARE NELLE IMPRESE
Spesso le aziende ritengono di non avere le competenze necessarie per innovare. Per fortuna, con l’Open Innovation, sono state aperte le porte alle innovazioni e alla ricerca fuori dai muri aziendali: ciò è un grande passo, ma non bisogna dimenticare che, per ciò che riguarda le digital skills, molte volte tali capacità sono già presenti internamente.
DIGITAL PIVOT: Il Digital Pivot è quella persona che, già presente in azienda, ha la giusta attitudine all’innovazione e potrebbe partecipare al cambiamento digitale. Le 3 caratteristiche del digital pivot:
- E’ aggiornato sui temi relativi a innovazione e tecnologia.
- E’ tendenzialmente creativo e proattivo.
- E’ un catalizzatore dell’imprenditorialità.
Visto che le competenze digitali non sono note a priori, è esigenza delle aziende identificarle. Per questo è stato creato il digital creative readiness assessment, un test/gioco online in grado di valutare le digital skills delle persone e trovare chi può guidare l’innovazione.
I RUOLI DI CHI GUIDA L’INNOVAZIONE
I nuovi ruoli aziendali esecutivi più diffusi sono:
- CIO (Chief Innovation Officer), che non è altro che l’evoluzione del direttore ICT, ossia il Chief Information Officer.
- CDO (Chief Digital Officer), che è tendenzialmente più legato al mondo dei media digitali in ottica business, anche se comprende, sempre più spesso, anche le competenze del CIO.
Per conoscere gli altri ruoli professionali digitali ecco un elenco NON esaustivo sul sito confrontastipendio.it, che da anche la possibilità di conoscere la retribuzione media di queste professioni.
Altri modi per diffondere la cultura digitale e sensibilizzare i collaboratori verso il mondo dell’innovazione sono gli Innovation Lab, ossia occasioni di incontro con startup, organizzazione di hackaton, case study di aziende innovative, conferenze con esperti, eccetera.
I contenuti trattati sono solo la punta di un iceberg che per molte imprese italiane è sempre più un ostacolo (oppure un’opportunità?).
Per approfondire ulteriorrmente non perderti il prossimo incontro venerdì prossimo 22 aprile alle 10.00, sempre in VZ19!
PS. E’ possibile scaricare da qui la presentazione utilizzata nel webinar.

