Il modello di apprendimento basato su FabLab si è diffuso molto rapidamente, ciò perchè, come recita Wikipedia, “i fab lab hanno dimostrato grandi potenzialità nel fornire ai loro utenti gli strumenti per realizzare in proprio dispositivi tecnologici. Tali dispositivi possono infatti essere adattati alle esigenze locali o personali in modi tuttora non accessibili alle produzioni su larga scala”.
La logica del fai-da-te e il movimento free and open source hanno fatto in modo che si creasse una rete globale di laboratori di questo tipo in giro per il mondo.
Ma c’è un problema: come con tutti i nuovi termini legati al mondo innovazione e startup, a volte anche la parola FabLab è stata usata in modo anomalo per indicare un makerspace, ossia un laboratorio generico dedicato al making. Occorre dunque disambiguare questo termine, perchè esistono alcune importanti regole per determinare se uno spazio sia FabLab oppure no.
CONDIZIONI
Per prima cosa occorrono delle dotazioni specifiche, che solitamente comprendono fresatrici CNC, tagliatrici, stampanti 3D, plotter da taglio, spazi dedicati all’elettronica, alla falegnameria, alla meccanica e attrezzature per la lavorazione dei metalli. Questi elementi permettono, congiuntamente, di poter considerare in linea teorica un laboratorio FabLab.
Ma ciò non basta, perchè la Fab Foundation prevede 4 ulteriori condizioni affinché il proprio laboratorio possa essere chiamato FabLab:
- Accesso pubblico: l’accesso al laboratorio può essere gratuito, a pagamento o altro, ma almeno un giorno a settimana deve essere aperto al pubblico gratuitamente.
- Sottoscrizione al manifesto dei FabLab: il Fab Charter, che deve inoltre essere mostrato nel proprio spazio e sito web.
- Processi e strumenti condivisi con tutta la rete dei FabLab: “L’idea è che un progetto realizzato a Roma possa essere riprodotto facilmente anche a Londra o San Francisco”. Esiste poi una lista che definisce la dotazione minima di macchinari e strumenti da adottare.
- Collabora(t)ività: il FabLab deve partecipare in modo collaborativo alla rete globale dei FabLab.
I servizi sono solitamente offerti al territorio circostante per condividere know-how, strumenti e mezzi per promuovere lo sviluppo di progetti innovativi, nonchè aiutare quelli già esistenti, e la collaborazione.

